Sulla recente operazione anti-terrorismo contro gli anarchici
Lo scorso 6 settembre la polizia effettua decine di perquisizioni domiciliari a carico di vari compagni anarchici in tutta Italia. Il pretesto è un’operazione anti-terrorismo denominata Scripta Manent finalizzata a sgominare la Federazione Anarchica Informale (F.A.I.), sigla con la quale sono stati rivendicati molti attacchi a personaggi e strutture del dominio capitalistico a partire dal 2003.
La F.A.I. non è un gruppo definito di individui, ma l’espressione di un progetto insurrezionale comune, che vede nell’attacco alle strutture ed ai rappresentanti del potere il fine dell’azione anarchica. Chiunque si organizzi per attaccare il sistema può esprimere la propria appartenenza a questo progetto attraverso comunicati in forma anonima, senza per questo dover avere contatti diretti con chi altro ha rivendicato le proprie azioni con la stessa firma, ne tanto meno averci una linea politica in comune, definita in assemblee, convegni, ecc.
Come abbiano fatto i magistrati e i questurini a ricostruire dietro a questa sigla un’organizzazione definita, con volti, nomi, ruoli, tanto da poter prefigurare il reato di 270 bis (associazione sovversiva finalizzata al terrorismo o all’eversione dell’ordine democratico) è infatti un mistero.
Tuttavia per 7 compagni è scattato l’arresto in carcere (2 dei quali si trovavano già in cella) con l’accusa di appartenere alla F.A.I., mentre per un ottavo l’arresto è scattato perché trovato in possesso di materiale “esplodente” presso la propria abitazione. Secondo l’accusa gli indagati gestiscono un blog, Croce Nera Anarchica, che esprimerebbe apertamente posizioni molto simili a quelle espresse nei vari comunicati di rivendicazione di attacchi incendiari a firma F.A.I., oltre a praticare forma di solidarietà nei confronti di detenuti anarchici che hanno rivendicato la propria appartenenza alla F.A.I., come i detenuti greci delle Cospirazione delle Cellule di Fuoco, o come Alfredo Cospito e Nicola Gai, anch’essi inclusi tra gli arrestati della stessa operazione, detenuti in Alta Sorveglianza a Ferrara per la gambizzazione dell’A.D. di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, avvenuta nel 2012.
In quanto al materiale esplodente trovato, questo è costituito da batterie, cavi elettrici, mini ciccioli e tutto quello che la fantasia possa suggerire come idoneo a fabbricare una bomba!
In poche parole, come al solito, sbirri e magistrati non hanno in mano niente!
E non è la prima volta d’altronde che lo stato italiano sbatte in carcere compagni anarchici sulla base del nulla. Di queste associazioni sovversive, associazioni a delinquere finalizzate all’eversione, ecc. negli ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori: già ci sono state altre operazioni contro la F.A.I. negli scorsi anni, ma altre anche contro gruppi di anarchici locali, e tutte sono cadute nel nulla per insufficienza di prove; alcuni compagni in questa ultima operazione sono addirittura stati accusati di reati per i quali sono già stati processati ed assolti in passato.
Per questo non c’è nulla da stupirsi di fronte all’ennesimo inutile tentativo dello stato italiano di eliminare la sovversione anarchica da questo paese. Non sarà questa, ne altre e future operazioni repressive ad estirpare il germe della rivolta dalla storia. Nè basteranno i “trattamenti speciali” riservati ai compagni in galera (isolamento, 20 minuti d’aria al giorno, blindo chiuso tutto il giorno, ecc.) a piegare la voglia di libertà che li ha portati a lottare.
Possono provarci quanto vogliono, ma il mondo che magistrati e poliziotti difendono, il mondo che politici e padroni gestiscono, è un mondo basato sull’ingiustizia, un mondo dove la maggior parte quotidianamente subisce soprusi e angherie per i privilegi dei pochi.
È vero che il mondo che conosciamo è sempre andato così, ma da quando esiste la storia il popolo ad un certo punto si è sempre ribellato. Sono cambiati regimi, forme politiche di amministrazioni dello stato, sistemi economici; la rivolta invece è sempre rimasta una costante dell’umanità, l’unica medicina senza tempo a qualsiasi nefandezza del potere.
Che futuro si immaginano i signori della democrazia, i padroni di oggi, dopo che hanno avvelenato terra, aria e acqua, dopo che hanno spolpato all’osso popolazioni e territori, dopo che hanno bombardato mezzo mondo e riempito di cemento e asfalto l’altra metà?
L’incubo della rivolta è il loro sogno più ricorrente. Attaccano gli anarchici nella speranza di eliminare il seme della libertà dalla mente dei loro sudditi, ma non avranno mai successo in questa impresa.
Che siano gli anarchici o altri sfruttati a far saltare in aria questo mondo di ipocrisie e di soprusi poco importa, di sicuro resta il fatto che questo giocattolino chiamato società, che i signori delle banche, dei manganelli e dei palazzi di potere cercano in tutti i modi di fare andare avanti per continuare a guadagnare e mangiare alle spalle della gente, è destinato a esplodergli tra le mani.
E allora vedremo chi e cosa rimane!